Amalfi – Costiera Amalfitana – Salerno
Amalfi è la città più grande su questa striscia di costa, ed è un piccola e pittoresca stazione balneare, famosa per la sua storia gloriosa di Repubblica Marinara; ha uno scenario spettacolare, e condizioni climatiche favorevoli. Le casette bianche, rosa e gialle sono circondate da cortili bianchi; vicoli e vicoletti offrono al turista la possibilità di passeggiate piacevoli e rilassanti. Amalfi è anche ricca di monumenti storici da visitare, come la Cattedrale, i vecchi cantieri, e le antiche Cartiere dove in passato veniva fabbricata la famosa carta di Amalfi. Molti edifici nella città sono circondati da giardini particolarmente curati, con splendidi terrazzi, alberi di limone, vigneti e uliveti.
La sua fondazione viene fatta risalire ai Romani (il suo stemma reca la scritta Descendit ex patribus romanorum). Nel IX secolo divenne una repubblica marinara, rivaleggiando con Pisa, Venezia e Genova per il controllo del Mar Mediterraneo.
Il Codice Marittimo di Amalfi, meglio noto col nome di Tavole Amalfitane, ebbe una grande influenza fino al XVII secolo.
Amalfi raggiunse il proprio massimo splendore nell’XI secolo, dopodiché iniziò una rapida decadenza: nel 1131 fu conquistata dai Normanni e nel 1135 e 1137 saccheggiata dai pisani. Nel 1343, poi, una tempesta con conseguente maremoto distrusse gran parte della città.
Il più celebre monumento di Amalfi è certamente il Duomo in stile arabo-siciliano ed attualmente dedicato a Sant’Andrea, patrono della città. Infatti più che di Duomo si dovrebbe parlare di complesso Cattedrale, poiché l’attuale edificio risulta da sovrapposizioni ed affiancamenti di varie chiese di varie epoche. Il primo edificio dedicato al culto cristiano, fu una chiesa paleocristiana risalente al VI secolo d.C., che, come in molti casi analoghi in tutta Italia, probabilmente sostituiva un tempio dedicato a divinità romane. Tra il VI ed il IX secolo d.C., la prima Cattedrale eretta sulla precedente paleocristiana, fu dedicata alla Santissima Maria Assunta, prima protettrice di Amalfi. La Chiesa attuale dedicata a Sant’Andrea risale al IX secolo d.C., fu costruita a fianco della precedente e comunicante con la stessa, su commissione del duca Mansone I; ad essa furono fatte aggiunte successive in epoca medievale e barocca (vei il Campanile; l’altare di Sant’Andrea, con due statue del Bernini; il bellissimo Chiostro del Paradiso, eretto dal vescovo Filippo Augustariccio; i portali in bronzo con 4 formelle di argento raffigurante il Cristo, la Madonna, Sant’Andrea e San Pietro, realizzati nel 1066 a Costantinopoli, su commissione di Pantaleone de Comite Maurone; il soffitto a cassettoni rivestito in oro zecchino).
Per tradizione, ogni anno un equipaggio di vogatori amalfitani partecipa alla Regata delle Antiche Repubbliche Marinare, sfidando gli armi delle città di Genova, Pisa e Venezia.
Particolarmente fiorente nella storia della città, e tuttora viva solo in due cartiere residue sulle molte presenti ed ormai in rovina, è l’industria cartaria, legata alla produzione della pregiata carta di Amalfi. In città infatti è possibile visitare il Museo della Carta di Amalfi.
Il Duomo di Amalfi è una cattedrale ubicata in piazza Duomo ad Amalfi. È dedicato a sant’Andrea apostolo.
In origine le basiliche erano due, ed entrambe a tre navate: la prima corrisponde al Duomo vecchio eretto dal duca Mansone II attorno all’anno 1000: la seconda eretta a metà del IX secolo è più ampia con trasetto. In quei tempi i due luoghi di culto venivano ad essere officiati contemporaneamente come avveniva in tutte le chiese paleocristiane della Campania. La basilica venne trasformata nei primi decenni del XIII secolo sotto l’arcivescovo Matteo Capuano e il cardinale Pietro Capuano, entrambi unirono i due luoghi di culto in uno solo a cinque navate. Ulteriori ampliamenti e ricostruzioni avvennero tra il XVI secolo e il XVIII secolo che gli ha conferito la veste attuale.
Basilica del Crocifisso
La chiesa fu eretta nell’Alto Medioevo e restaurata nel periodo barocco, nel 1931 venne restaurata ulteriormente con l’ eliminazione di sovrastrutture barocche, fu abbandonata per decenni e riaperta con un ennesimo restauro nel 1996.
L’interno, a tre navate divise da colonne reggenti archi rialzati, leggemente acuti sulla quale è posto un matroneo sono conservate opere risalenti al periodo gotico e alcuni sarcofagi romani, oltre ad alcuni resti di affreschi duecenteschi e a frammenti di mosaici provenienti dall’antica facciata della cattedrale. La maggior parte delle decorazioni sono state trasportate all’ interno del museo diocesano.
Il Chiostro del Paradiso
Dal lato sinistro del portico si accede al Chiostro del Paradiso, vero e proprio angolo d’oriente nel sud Italia. Consiste in un quadriportico con archi a sesto acuto intrecciati, tipici dell’arte arabo-normanna, e sorretti da finissime colonnine binate: ad essi si deve il nome del complesso. Venne edificato tra il 1266 e il 1268 dall’arcivescovo Filippo Augustariccio come cimitero per i cittadini amalfitani illustri. Ai lati del colonnato vi sono sei cappelle affrescate con resti pitture databili al trecento raffiguranti una Crocifissione (attribuita a Roberto D’Oderisio), un Cristo Pantocratore e Storie dei Santi Cosma e Damiano, e cinque sarcofagi di epoca romana (raffiguranti Le nozze di Peleo e Teti e Il ratto di Arianna) riutilizzati nel medioevo. Altri frammenti lapidei dell’antico ambone romanico e del pavimento della cattedrale sono esposti alle pareti.
Dopo essere caduto pressoché in abbandono nel XVII secolo, il Chiostro venne restaurato nel 1908 ed aperto al pubblico.