Sorrento – Costiera Sorrentina
Partendo dalla Marina Piccola in barca ( a vela, a motore, a remi, etc,) ed alzando lo sguardo si possono ammirare i bastioni che sono una vera e propria fortificazione risalente alla seconda metà del Cinquecento. Il tracciato è manierato, infatti i tre bastioni piatti non hanno la loro vera forma ed uno è posto laddove era invece la Torre dell’Annunziata. Sui bastioni si affaccia la Villa Comunale con i suoi alberi secolari. Proseguendo, si giunge in vista della Marina Grande, dove i pescatori riparano le reti o giungono con le “paranze” dalla pesca. Si può ammirare a sinistra la salita con l’affaccio della casa nelle quali furono registrate alcune scene del film “Pane amore e…” con Sofia Loren. Segue la Chiesa di S.Anna.
S’intravvede anche la strada che s’inerpica nella montagna, costruita dopo l’abbattimento della Porta di Marina Piccola fino al Corso Italia. Dalla barca si può osservare la caratteristica costa alta e frastagliata nella quale l’uomo, dove è stato possibile, ha scavato per creare dei sentieri di accesso al mare. Superata la Tonnarella, si giunge in vista del Capo di Sorrento. Dal mare si possono osservare i cosiddetti bagni della Regina Giovanna, un’insenatura nascosta con un piccola spiaggetta, e le vestigia di un’antica Villa romana che fino ad ora era denominata Villa di Pollio Felice, ma i recenti studi del prof. Mario Russo identificano la suddetta Villa presso la spiaggia di Puolo, pocodistante, per cui oggi si parla semplicemente di Villa marittima romana.
Procedendo lungo la costa si giunge alla spiaggia di Puolo sulla zona si affacciano i ruderi di alcune ville romane. Si giunge poi in vista dello scoglio del Vervece che sorge di fronte alla spiaggia di Massa Lubrense. Nei fondali sotto lo scoglio è stata posta la statua di una Madonnina ed ogni anno, a settembre, vi si svolge una cerimonia molto suggestiva. Sullo scoglio si celebra una Messa e alla fine alcuni sub depongono ai piedi della statua una corona in onore dei caduti in mare. (Tra gli abitanti di massa circola ancora una leggenda divertente secondo la quale le donne natìe del posto hanno un fondo schiena piatto perché volevano tirare sulla spiaggia lo scoglio, ma lo legarono con le budella di un maiale per cui, quando cominciarono a fare forza per trascinarlo a terra, caddero sulla sabbia e si schiacciarono il fondoschiena). L’area rientra nella zona protetta della Riserva di Punta Campanella per cui bisogna rispettare norme precise su come e su dove si può navigare con mezzi a motore. Si giunge, infine, in vista della Punta Campanella. Nella baia di Ieranto si affaccia la torre di Montalto da pochi anni restaurata sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Napoli. A Punta Campanella si può fare un bagno od immergersi con un’attrezzatura subacquea per ammirare la flora e la fauna marina davvero splendide (gorgonie, spugne, cernie, etc).